L’analisi di mercato degli Analisti di Stamina Expert Advisor
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Le analisi di mercato sono assolutamente dominate dal crollo del prezzo del Petrolio che in questo inizio di settimana sta segnando oscillazioni di portata storica, toccando addirittura una perdita del 40% nella sola giornata odierna. Il Forex è ovviamente influenzato da questi movimenti, ma almeno per il momento in maniera ridotta: vedremo se accadrà qualcosa di più marcato nelle prossime 48 ore o se invece la crisi del Petrolio è stata già ampiamente scontata durante il mese di marzo.
Eur/Usd:
L’Euro non mostra segni che possano lasciar intendere una veloce ripartenza: si trova da qualche giorno nei pressi del livello 1.09 e sembra essersi stabilizzato su questa soglia. Nella giornata odierna sta pagando un modesto rafforzamento del Dollaro conseguente alla situazione del Petrolio ed è sceso a 1.0830: nell’immediato lo scenario più probabile sembra un movimento laterale tra 1.08 e 1.09, mentre nel medio termine la situazione di tensione politica tra gli stati membri non è molto incoraggiante per la moneta europea.
Gbp/Usd:
Dopo una veloce risalita da 1.15 a 1.25 la Sterlina non ha sfondato ed ha ripreso un trend di discesa: il livello attuale di 1.23 è compatibile anche con possibili ulteriori discese verso 1.20. In caso contrario lo scenario rialzista deve fare i conti con 2 soglie psicologiche, le seconda delle quali sita a 1.27 ed attualmente difficile da superare per una valuta che deve fare i conti con molteplici fattori di incertezza, come Coronavirus e Brexit.
Usd/Chf:
Continua un movimento lento ma sostanzialmente rialzista per il Dollaro Usa che proprio in queste ore riconquista la soglia di 0.97, dimostrando stabilità in un momento turbolento per l’economia mondiale. E’ possibile un graduale ritorno a 0.99, in un contesto in cui la moneta americana è sempre più valuta rifugio e il Franco svizzero è sempre più correlato alle vicende dell’Euro, da cui non riesce a svincolarsi come accadeva in passato.
Eur/Aud:
Dopo una lunga corsa del Dollaro australiano che dal flash crash di 1.97 si è riportato rapidamente a 1.70, la situazione sembra essersi relativamente stabilizzata. Diciamo relativamente perché in ogni caso la volatilità su questa coppia di valute rimane sempre più alta della media. Attualmente sembra essersi innescato un movimento rialzista, probabilmente correlato al crollo del Petrolio, che ha riportato il prezzo di poco sopra 1.72. Sebbene non sia da escludersi nel prossimo futuro un ritracciamento del prezzo in direzione 1.80, in linea generale il peggio sembra essere passato per la valuta australiana.
Usd/Jpy: Ci troviamo alla soglia di 107, un prezzo intermedio tra i massimi e i minimi raggiunti nelle oscillazioni di questo turbolento periodo. Rimangono aperte entrambe le possibilità per questa coppia di valute che vede a confronto due monete e 2 economie forti e storicamente considerate punti di riferimento per l’economia mondiale. In ogni caso confermiamo che con le dovute precauzioni quello attuale potrebbe essere considerato un discreto punto di acquisto.
Usd/Cad: Dopo le reazione della valuta canadese nella scorsa settimana, il Dollaro Usa ha ripreso la sua corsa rialzista forte della crisi del Petrolio, a cui il Dollaro canadese è sempre legato. Anche in questo caso il pair sembra aver già scontato grossa parte della situazione, e il livello attuale di poco superiore 1.42 non sembra così lontano da un possibile massimo.
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